Discussione:
E' un po' che mi sento giù di corda... ; )
(troppo vecchio per rispondere)
isa.b
2006-02-27 16:31:34 UTC
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Ciao a tutti

Qualche giorno fa ho visto un curioso servizio al TG5, mi sembra
nell'edizione delle 20, che parlava delle canzoni più deprimenti... l'ha
visto qualcun altro? Praticamente venivano elencate le canzoni che -credo
in base ad un sondaggio- le persone dicevano di ascoltare quando "sono giù
di corda" (parentesi: non so se sono io ad essere controcorrente, ma
quando sono giù cerco di ascoltare cose che mi fanno stare bene, non cose
da "taglio di vena"... sono strana?!)
Eccellenti "da depressione"? La solitudine della Pausini, Ogni volta di
Vasco, Quello che le donne non dicono della Mannoia, Luci a S.Siro di
Vecchioni... e mi sembra che più o meno ogni cantante "di successo"
compariva con almeno un brano.
Pensate che Claudio non ci possa essere? Sbagliate : P Del Nostro veniva
citata la strafamosa Poster... non mi sento di dare troppo torto
all'autore del servizio, detto tra noi : )))))

Che ne pensate?

baci
isa
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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manu
2006-03-07 09:54:29 UTC
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Post by isa.b
Pensate che Claudio non ci possa essere? Sbagliate : P Del Nostro veniva
citata la strafamosa Poster... non mi sento di dare troppo torto
all'autore del servizio, detto tra noi : )))))
Che ne pensate?
baci
isa
Credo che l'autore del servizio/articolo abbia citato, eccezion fatta per la
solitudine della Pausini, tutti testi molto belli ed estremamente profondi.
Canzoni che non solo si sentono ma si "ascoltano"...e quando si ascolta si
riflette...se poi riflettere porta a deprimersi credo dipenda
sostanzialmente dallo stato d'animo del momento!:))
Personalmente trovo molto più deprimente "ascoltare" Su di noi ... ma
un'opinione personale, in quanto tale, è ovviamente opinabile.

p.s. Poster credo sia in assoluto uno dei testi più belli e sentiti del
nostro. Non la trovo affatto deprimente...emozionante credo sia il termine
adatto.
Ciao.
Manu
manu
2006-03-08 13:22:46 UTC
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Post by isa.b
Pensate che Claudio non ci possa essere? Sbagliate : P Del Nostro veniva
citata la strafamosa Poster... non mi sento di dare troppo torto
all'autore del servizio, detto tra noi : )))))
Che ne pensate?
baci
isa
Per la precisione, in seguito all'articolo apparso sul corriere a firma
della Rodotà tra le canzoni inserite nel sondaggio c'è anche Lampada
Osram!:)
Manu
Rimmel
2006-02-28 10:00:07 UTC
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Post by isa.b
Pensate che Claudio non ci possa essere? Sbagliate : P Del Nostro veniva
citata la strafamosa Poster... non mi sento di dare troppo torto
all'autore del servizio, detto tra noi : )))))
Io se sentissi poster quando sono depressa mi suiciderei direttamente :PP
Già non mi piace normalmente :PPPP

Ma questo perchè al TG5 dsono rimasti al 75, sennò vogliamo parlare di
"quanto tempo ho"? Io già faccio fatica a sentirla se sono euforica :PP
Dory
2006-02-28 18:10:22 UTC
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Post by isa.b
Ciao a tutti
Ciao bella!
Post by isa.b
quando sono giù cerco di ascoltare cose che mi fanno stare bene, non cose
da "taglio di vena"... sono strana?!)
No. C'è chi gode anche a star male. Tutto qui. Certo non credo sia astuto
crogiolarsi nel dolore meditando il suicidio, però molte persone quando sono
giù hanno bisogno di "assaporare" anche quella sensazione e quel momento,
come anche quelli più belli.
Post by isa.b
Che ne pensate?
baci
isa
Io non faccio testo, visto che piango anche con i cartoni animati se non c'è
il lieto fine, comunque a mio avviso di canzoni che si fa fatica ad
ascoltare del nostro ce ne sono parecchie... e Poster è una di queste. Per
"far fatica ad ascoltarle" intendo che se ti metti lì concentrato su testo e
musica non so come fai a non star male.
Ciao :o)
Dory
isa.b
2006-03-02 16:44:58 UTC
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Post by Dory
Ciao bella!
Ma ciao!
Post by Dory
Io non faccio testo, visto che piango anche con i cartoni animati se non c'è
il lieto fine, comunque a mio avviso di canzoni che si fa fatica ad
ascoltare del nostro ce ne sono parecchie...
In che senso, scusa? : P

e Poster è una di queste. Per
Post by Dory
"far fatica ad ascoltarle" intendo che se ti metti lì concentrato su testo e
musica non so come fai a non star male.
Ah, ecco : )
Diciamo che in linea di massima è vero... ma secondo me dipende molto dal
momento. Con Poster sinceramente non mi è mai successo, mi colpiscono in
questo senso molto di più le canzoni "introspettive", tipo Tamburi lontani
(c'era un periodo in cui non riuscivo ad ascoltarla, quando ho iniziato a
capirne il significato), Opere e omissioni, Titoli di coda per citarne
qualcuna. Poster, pur essendo una canzone sicuramete al di sopra della
media, non la sento così dentro come queste... non so se mi sono spiegata

E comunque, non mi sento di definirle deprimenti... piuttosto profonde, ma
deprimenti è proprio una brutta detichetta no?

baci
isa
--
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Dory
2006-03-02 21:36:50 UTC
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Post by isa.b
Post by Dory
Ciao bella!
Ma ciao!
Ari-ciao! :o)
Post by isa.b
Post by Dory
Io non faccio testo, visto che piango anche con i cartoni animati se non c'è
il lieto fine, comunque a mio avviso di canzoni che si fa fatica ad
ascoltare del nostro ce ne sono parecchie...
In che senso, scusa? : P
e Poster è una di queste. Per
Post by Dory
"far fatica ad ascoltarle" intendo che se ti metti lì concentrato su testo e
musica non so come fai a non star male.
Ah, ecco : )
:o)))
Post by isa.b
Diciamo che in linea di massima è vero... ma secondo me dipende molto dal
momento.
Ecco proprio questo volevo dire. Per me, ma non credo di rappresentare la
regola, non dipende dal momento, in qualunque momento se non ho animo di
ascoltarle (se non sono in giornata da affrontare lo "stress" emotivo che mi
provocano) neanche mi ci metto.
Post by isa.b
Con Poster sinceramente non mi è mai successo, mi colpiscono in
questo senso molto di più le canzoni "introspettive", tipo Tamburi lontani
(c'era un periodo in cui non riuscivo ad ascoltarla, quando ho iniziato a
capirne il significato), Opere e omissioni, Titoli di coda per citarne
qualcuna.
Stessi titoli che avrei potuto fare io. Non c'è dubbio.
Post by isa.b
Poster, pur essendo una canzone sicuramete al di sopra della
media, non la sento così dentro come queste... non so se mi sono spiegata
Credo di aver capito cosa intendi. Forse ti colpisce di più il testo della
musica. Infatti Poster al contrario delle altre che hai citato non è in
prima persona... però a me stringe il cuore quella melodia... unita poi al
testo innesta una reazione a catena... ;o)
Post by isa.b
E comunque, non mi sento di definirle deprimenti... piuttosto profonde, ma
deprimenti è proprio una brutta detichetta no?
Siamo d'accordo... le definirei "deprimenti" per scherzo o per estrema
sintesi parlando con chi non conosce Claudio, ma siamo d'accordo sul fatto
che sia proprio un'etichetta quanto mai riduttiva. Stiamo parlando di un
genio!
Post by isa.b
baci
isa
Baci, baci
Dory :o)
Dory
2006-03-02 21:47:59 UTC
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Ecco, aggiungo solo, dopo aver letto l'elenco di canzoni "deprimenti", che
ad esempio "la solutidine" della Pausini, quella si, può essere a buon
diritto definita una canzone deprimente. Ma proprio e solo quello. Dici che
parliamo la stessa lingua Isè? :o)
Ciao,
Dory
ale
2006-02-28 18:10:56 UTC
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Post by isa.b
Ciao a tutti
Qualche giorno fa ho visto un curioso servizio al TG5, mi sembra
nell'edizione delle 20, che parlava delle canzoni più deprimenti... l'ha
visto qualcun altro? Praticamente venivano elencate le canzoni che -credo
in base ad un sondaggio- le persone dicevano di ascoltare quando "sono giù
di corda" (parentesi: non so se sono io ad essere controcorrente, ma
quando sono giù cerco di ascoltare cose che mi fanno stare bene, non cose
da "taglio di vena"... sono strana?!)
Eccellenti "da depressione"? La solitudine della Pausini, Ogni volta di
Vasco, Quello che le donne non dicono della Mannoia, Luci a S.Siro di
Vecchioni... e mi sembra che più o meno ogni cantante "di successo"
compariva con almeno un brano.
Pensate che Claudio non ci possa essere? Sbagliate : P Del Nostro veniva
citata la strafamosa Poster... non mi sento di dare troppo torto
all'autore del servizio, detto tra noi : )))))
Isa, non capisco bene: il sondaggio riguardava le canzoni "deprimenti", o
quelle che si ascoltano quando si è depressi?
E, se di sondaggio si trattava, perché dici che no ndai torto "all'autore
del servizio"?
Cmq: Poster è una stupenda canzone, a mio avviso una delle più belle che
siano state scritte negli anni '70 in italia, dove, pure, di canzoni belle
se ne scrivevano perecchie.
Non mi sembra deprimente, ma, di certo, non è adatta all'ascolto durante un
periodo di depressione... in quei casi, ascolterei piuttosto "miramare",
dovendone citare una di Claudio di quel periodo. Ma non la conosce quasi
nessuno, fans esclusi, per cui è difficile che venga nominata in un
sondaggio!
Ciaociao.
Ale
isa.b
2006-03-01 10:25:09 UTC
Permalink
Post by ale
Isa, non capisco bene: il sondaggio riguardava le canzoni "deprimenti", o
quelle che si ascoltano quando si è depressi?
Da quello che ho capito le canzoni deprimenti che si ascoltano qundo si è
depressi, secondo loro... il massimo dei massimi, insomma : )
Post by ale
E, se di sondaggio si trattava, perché dici che no ndai torto "all'autore
del servizio"?
Si, vabbè... perchè in realtà non sono sicura si trattasse di un sondaggio
e nella fretta mi sono dimenticata di scrivere "non do torto all'autore
del servizio o al risultato del sondaggio"... ok? Miiii quanto sei
pignolo!!!! : PPPP

baci
isa
--
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Giospecial
2006-03-01 10:38:25 UTC
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Il servizio del tg5 prendeva spunto da questo articoli:

depressione attraverso le note d'autore: è la scanzonata proposta del libro
«Una lacrima sul viso». Per ogni brano ci sono un'analisi psicologica e un
antidoto efficace » Soffrite? Curatevi così



«Conoscete per caso una ragazza di Roma/ la cui faccia ricorda il crollo di
una diga?».
Se non la conoscete, vuol dire che Francesco De Gregori ha delle amiche
strane, ma soprattutto che questo articolo non fa per voi. Troppo drastico?
Allora avete diritto a una prova di riserva. Ascoltate: «Questa di Marinella
è la storia veraa/ che si gettò nel fiume a primaveraa...». È la celebre
Canzone di Marinella di Fabrizio De André, «uno dei momenti di massima
perfezione della canzone depressiva italiana».
Se non sentite un groppo serrarvi la gola e un'indefinita mestizia
pervadervi l'animo, vuol dire che siete tipi coriacei.
Oppure appartenete alla schiera degli inguaribili ottimisti.
Confessatelo: siete fan di Max Pezzali, o dei vecchi Righeira. Ma pure loro,
a furia di Vamos a la playa, si sono ritrovati in braghe di tela, arrivando
a piangere miseria: No tengo dinero.
Perché, alla fine, la sfiga è sempre dietro l'angolo. Se non sono i soldi
che mancano, è la ragazza che ti pianta, oppure muore in un incidente, o ti
tradisce con il migliore amico, che a sua volta schiatta per overdose.
Parola della canzone italiana al gran completo.

Lo testimonia Una lacrima sul viso di Paola Maraone e Paolo Madeddu, in
uscita da Kowalski con prefazione del dj universale Linus. Sottotitolo:
«Come guarire i mali del cuore attraverso l'ascolto omeopatico delle 50
canzoni più deprimenti del pop italiano».
Gli autori non si sono infatti limitati a censire il meglio della tetraggine
canora, ma l'hanno anche opportunamente psicoanalizzato e ce lo propinano
con tanto di antidoto, ovvero il contrappeso, per ciascun brano, di un altro
che ne attutisca l'impatto maniaco-depressivo, trasformandolo in quella
modica quantità di malinconia per uso personale che neppure l'inasprimento
della legge sulle tossicodipendenze è in grado di criminalizzare.
Certo, si può eccepire su taluni consigli medici. E dubitare dell'effettivo
valore terapeutico che potrebbe avere Zucchero, il Cocker italiano, non in
senso cinofilo ma nel senso di Joe Cocker, quando sbraita roba del tipo:
«Funky gallo, come sono bello stamattina! Non c'è più la mia morosa, e sono
più leggero d'una piuma» (Per colpa di chi). Come se non avesse anche lui i
suoi momenti neri.

Eccole qui, dunque, le canzoni del nostro scontento, come le avrebbe
chiamate William Shakespeare, il gran Mogol dei parolieri antiqui.
«Buongiorno tristezza, amica della mia malinconia» gorgheggia negli anni
Cinquanta Claudio Villa, il reuccio comunista della canzone, su musica di
Mario Ruccione, l'autore di Faccetta nera, dimostrando che la depressione
non conosce barriere politiche. «E adesso andate via./ Voglio restare solo
con la malinconia» intima all'uno e all'altro Massimo Ranieri in Perdere
l'amore. «Che anno è? Che giorno è?» si chiede rauco e smarrito Lucio
Battisti nei Giardini di marzo. La diagnosi dei due antologisti, condotta
partendo da Lutto e melanconia (1917) di Sigmund Freud, è impietosa:
«Abbattimento, cessazione dell'interesse per il mondo esterno», nonché
«perdita della capacità di amare, diminuzione della considerazione di sé»,
fino all'insorgere dell'impulso suicida.

Se volete risollevarvi il morale, Francesco Guccini non fa per voi: tra i
bambini di Auschwitz «passati per un camino» e il ferroviere proletario che
si schianta con la Locomotiva dell'omonima canzone, non c'è da stare
allegri. Ma il primato del magone gucciniano spetta a Canzone per un'amica,
scritta «in morte di S. F.» per un incidente stradale.
Ricordate? «Lunga e diritta correva la stradaa/ l'auto veloce correvaaa».
L'ideale da cantare in viaggio, toccando ferro. Ferro chi, Tiziano? Ma no,
col suo Sere nere è anche lui lamentoso e pessimista quanto basta.
E Fiorella Mannoia? Maraone e Madeddu se la cavano con una battuta: «La
cantante che meritava l'apostrofo». M'annoia, insomma.

Testi alla mano, del resto, la canzone italiana si conferma inesorabilmente
incline alla lagna: da Claudio Baglioni, soprannominato «Agonia»,
all'Eugenio Finardi di Extraterrestre (diagnosi: disturbo schizotipico della
personalità); dai simulati abissi ermeneutici di Lucio Dalla in Com'è
profondo il mare alle Luci a San Siro di Roberto Vecchioni; da Biagio
Antonacci a chi vorrebbe cantare come Biagio Antonacci.
Dai Gemelli DiVersi fino al serafico Marco Masini che in Bella stronza osa
il seguente verseggiare pallido e assorto: «Se Dio ti ha fatto bella come un
ramo di ciliegio/ tu non puoi amare un tarlo: tu commetti un sacrilegio».
Roba da far inorridire persino i sorcini di Renato Zero, qui in svendita
(«Mi vendooo») col suo mesto Carrozzone. E Riccardo Cocciante, allora?
Nell'ambigua attesa di rinascere «cervo a primavera», l'«hobbit della
canzone italiana» così ci rallegra: «A mano a mano mi perdi e ti perdo, e
quello che è stato ci sembra più assurdo» (A mano a mano).
SE IO SE LEI di Biagio Antonacci: "Chissà sotto quale cielo stai facendo
bene l'amore".
Diagnosi: mancata elaborazione del lutto

Tu chiamale, se vuoi, depressioni. Roba che viene da lontano.
Una tristezza canora più antica del «ciao ciao bambina» di Piove, più
sdrucita del memorabile Vecchio frac di Mimmo Modugno, ispirato al suicidio
d'un certo conte Fraggia.
Più granitica persino dei Sassi «che il mare ha consumato/ come le mie
parole d'amore per te», alla cui monolitica espressività aspirava Gino Paoli
con occhiali neri e nero maglione da esistenzialista.
Sarà anche vero che sono solo canzonette, come si sgolava a spiegarci
Edoardo Bennato, qui infilzato dallo spillone entomologico dei due
antologisti per lo «stuzzicante clima da requiem» di Un giorno credi.

Ma queste voci si portano dentro un pigolio dell'animo che proviene dal
melodramma, scende a cascata dai castrati del Settecento fino ai cantanti
napoletani, mescola l'effetto tremolo di Sergio Bruni ai falsetti di Pino
Daniele, le vocine beat anni Sessanta di Rokes ed Equipe 84 al vocione di
Luciano Pavarotti che canta Gelida manina e, al termine d'una malattia, così
idealmente singhiozza: «Nicoletta (la seconda moglie, ndr) mi è stata vicina
giorno e notte. Mi leggeva Guareschi e piangevamo insieme».

Sì, Giovannino Guareschi, proprio quello di Don Camillo e Peppone: uno
scrittore comico con un fondo patetico, che ben s'addice al paese del
melodramma.
Chianto e risate, risate e chianto. Soprattutto quest'ultimo. «Da una
lacrima sul visou/ ho capito molte cosee» cantava Bobby Solo imitando Elvis
Presley, che a sua volta imitava in anticipo Pino Daniele, cantando in
inglese 'O sole mio (It's now or never).
Ma proprio Una lacrima sul viso brilla per la sua assenza dal libro che le
ha scippato il titolo, forse perché non parla d'un amore che muore, bensì
d'un amore che rinasce. E a quello, si sa, non ci sono antidoti (da
panorama)

Le canzoni più deprimenti della nostra vita
Sono 50 secondo «Una lacrima sul viso», libro di due giornalisti musicofili.
Un manuale di self-help con tanto di test finale STRUMENTI
di Maria Laura Rodotà

PREMESSA. Durante la lettura del libro-stesura del pezzo, chi scrive ha
dovuto mangiare due Cuccioloni Algida per reggere lo strazio nel ritrovare
certi versi ("Fragile" di Fiorella Mannoia ha richiesto un intero
Cucciolone, quello con le gocce di cioccolato). Però ne è valsa la pena. Per
le molte considerazioni illuminanti: "La solitudine" è il Giampiero Galeazzi
della canzone depressiva: anche volendo non la si può ignorare"; "Gino Paoli
è nato a Monfalcone, provincia di Gorizia -ma con una simile tirchieria
compositiva è inevitabile che tutti lo credano genovese". E per l'ottimismo
degli autori: "Credeteci: si può uscire persino da "Uomini soli" dei Pooh".
Vabbè, forse qui si esagera.

PREMESSA 2. Alcune delle canzoni esaminate nel libro in questo pezzo non
sono citate, sempre per colpa di chi scrive. Chi scrive, insomma io, ritiene
che detti brani le portino una sfiga micidiale (le canzoni, attenzione, non
i cantanti; a me per dire Marco Masini porta benissimo). Le disamine sono
però, a detta di lettori meno superstiziosi, ricche di stimoli emotivi e
culturali. Ma andiamo avanti sennò ci si perde.
SVOLGIMENTO. Esce oggi un libro su "come guarire i mali del cuore attraverso
l'ascolto omeopatico delle 50 canzoni più deprimenti del pop italiano". Si
intitola Una lacrima sul viso (e come altro), l'hanno scritto due
giornalisti musicofili nonché palesemente esperti di guai sentimentali,
Paola Maraone e Paolo Madeddu, lo pubblica Kowalski. E' un commentario
storico-strano-da ridere sulla nostra musica pop, un manuale di self-help
basato sulla psicologia comportamentale, un gioco di società da fare con gli
amici scoprendo le proprie turbe grazie al test finale. Ad ogni canzone
deprimente è dedicato un capitolo: storia e considerazione su canzone e
autore/i, diagnosi del disturbo depressivo, terapia suggerita. Generalmente
consistente in contro-canzoni che tirino su il morale; a
volte -omeopaticamente- dello stesso cantante, altre volte opposte e
rallegranti.
STRAZI. Maraone & Madeddu forniscono elementi per la decostruzione del
dolore. Esempio: quando ascoltiamo Marinella di De Andrè, "per tutta la
canzone stiamo seguendo un carro funebre". Quando "Fragile" di Mannoia è
giunta fino all'aldilà, "Edgar Allan Poe, sulla sua nuvola circondata da
corvi, avrà avuto un brivido di piacere". "I giardini di marzo"
(Battisti-Mogol) è un "grande ottovolante dell'angoscia". "La donna cannone"
è apparentemente consolatoria, però De Gregari "canta come un'alpaca, mentre
la donna cannone al massimo finirà seduta davanti ai gabinetti di un
autogrill". In "Ma che freddo fa" di Nada "il freddo della canzone nasce
come angoscia esistenziale e diventa condizione atmosferica". "Dimmi che non
vuoi morire" di Patty Pravo ha un plot cupamente realistico: "lui se la sta
scialando alla grande, con te, la moglie e forse qualche escort". Mamma mia.
Gli autori giustamente suggeriscono di curarsi con "La donna d'inverno" di
Paolo Conte. "E' meglio", d'inverno, la donna.
TERAPIE. Sono, si diceva, variate. Per non uscire in cerca di Prozac dopo
"Amore che vieni, amore che vai di De Andrè, si consigliano "Gocce di
memoria" di Giorgia (oppure un'invocazione a santo Stefano). Per reagire a
"Ricordati di me" di Antonello Venditti si può piombare a casa di una
persona cara sgolandosi in "Ci vorrebbe un amico". La straziante "Poster" di
Claudio Baglioni andrebbe curata con "Andamento lento" di Tullio De Piscopo
("Show me show me the way, oh oh!"). Si attendono i risultati degli
esperimenti su cavie umane.
DISSENSI. Ma davvero "Gli anni" (883) andava inserita nelle 50 più
deprimenti? Per un paio di generazioni forse non lo è; ci si esalta a
ricordare "gli anni di Happy Days e di Ralph Malph, gli anni delle immense
compagnie, gli anni in motorino sempre in due", c'erano bei momenti. E poi:
"Bella stronza" di Masini più che deprimere stimola: sane e magari
catartiche incazzature nei maschi piantati, e soprattutto fantasie di
rivalsa femminili su fidanzati disattenti: mica male farsi vedere in giro
"per alberghi e ristoranti/con il culo sul Ferrari di quell'essere
arrogante" (chissenefrega se è arrogante, almeno non porta a cena da
qualche cinese abbordabile ma traboccante glutammato, ndr). In più, il
piantato vorrebbe riappropriarsi della stronza e farci sesso "finchè viene
domattina", il che dopo una cena leggera con un buon millesimato offerta in
precedenza dall'Altro arrogante si può reggere, e non è male. E così via
(anche Come è profondo il mare di Dalla è improbabile ma suggestiva; mentre
Uomini soli dei Pooh è iper-straziante ma richiede una doverosa protesta
redazionale: questi solissimi sono sempre perduti nel Corriere della sera, e
francamente ci sono giornali più deprimenti perfino da noi).
IL TEST. Il test è divertentissimo, argomento permettendo. E' su tre
colonne: in una si individua il proprio disturbo (perdita dell'amore,
panico, ombrosa disperazione, intensa rabbia, disillusione, ecc.); nella
seconda si deduce "probabilmente soffri di" (sindrome di abbandono,
depressione schizoide, lutto e melanconia, ma anche "sei un bietolone");
nella terza si individua la canzone deprimente del caso. Si può fare da
soli, ovvio; ma è meglio farlo con accanto un amico/a del cuore, o più d'uno.
Meglio ancora, in gruppo, oculatamente selezionato, tutti un po' depressi o
depresse. Non è difficile radunarne in questa fine di (lungo) inverno. E'
possibile che qualcuno/a scoppi in lacrime; ma poi si ride, le canzoni
deprimenti e i motivi per cui si ascoltano vanno esorcizzati anche così (a
11 euro e 50, il libro costa meno di qualunque psicoterapia, e poi se gli
autori dopo aver sentito tutta quella roba ne hanno scritto allegramente, la
cura forse funziona, almeno un po').
LE CANZONI
- Buongiorno tristezza (Claudio Villa)
- Ogni volta (Vasco Rossi)
- Un giorno credi (Edoardo Bennato)
- Vecchio frac (Domenico Modugno)
- L'ultimo bacio (Carmen Consoli)
- I giardini di marzo (Lucio Battisti)
- Marmellata # 25 (Cesare Cremonini)
- Sere nere (Tiziano Ferro)
- Fragile (Fiorella Mannoia)
- Incontro (Francesco Guccini)
- Agnese (Ivan Graziani)
- Vincenzina e la fabbrica (Enzo Jannacci)
- La costruzione di un amore (Ivano Fossati)
- La canzone di Marinella (Fabrizio De Andrè)
- Mary (Gemelli DiVersi)
- Una giornata al mare (Paolo Conte)
- Lampada Osram (Claudio Baglioni)
- Come è profondo il mare (Lucio Dalla)
- Fotomodelle un po' povere (Gigi D'Alessio)
- Mentre tutto scorre (Negramaro)
- Un giorno dopo l'altro (Luigi Tenco)
- Nuvole rapide (Subsonica)
- Sassi (Gino Paoli)
- Se io se lei (Biagio Antonacci)
- E dimmi che non vuoi morire (Patty Pravo)
- Quello che le donne non dicono (Fiorella Mannoia)
- Uomini soli (i Pooh)
- In morte di S.F. (Francesco Guccini)
- Amore impossibile (Tiromancino)
- Amore che vieni amore che vai (Fabrizio De Andrè)
- Ricordati di me (Antonello Venditti)
- Poster (Claudio Baglioni)
- Extraterrestre (Eugenio Finardi)
- Bella stronza (Marco Masini)
- Il mare d'inverno (Loredana Bertè, Enrico Ruggeri)
- La donna cannone (Francesco De Gregari)
- Luci a San Siro (Roberto Vecchioni)
- La sedia di lillà (Alberto Fortis)
- Senza luce (I Dik Dik)
- Silvia lo sai (Luca Carboni)
- Non è tempo per noi (Ligabue)
- Ma che freddo fa (Nada)
- La solitudine (Laura Pausini)
- Il carrozzone (Renato Zero)
- Quello che non c'è (Afterhours)
- Perdere l'amore (Massimo Ranieri)
- Se telefonando (Mina)
- A mano a mano (Riccardo Cocciante)
- Gli anni (883)
- Almeno tu nell'universo (Mia Martini, Elisa)
- Giudizi universali (Samuele Bersani)
24 febbraio 2006 (da corriere.it )
isa.b
2006-03-02 16:09:25 UTC
Permalink
Giospecial ha scritto:

[cut]

Grazie Gio, per aver documentato così esaurientemente quello che io avevo
buttato un po' lì... sul vago diciamo!

Comunque ho dato un'occhiata all'elenco delle canzoni e ci sono brani
meravigliosi IMO, alcuni sono persino tra le mie canzoni preferite in
assoluto... e vi assicuro che non sono una depressa cronica! Mah...
diciamo che non mi convince tantissimo la teoria di questo libro. Sarà che
è una cosa talmente soggettiva...

baci
isa

PS. Gio... chem i dici della tua amata Dolcenera a S.Remo?
--
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Giospecial
2006-03-02 16:19:32 UTC
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Post by isa.b
PS. Gio... chem i dici della tua amata Dolcenera a S.Remo?
Ma naturalmente Isa cara penso che Manuela è la più brava (non è che ci
voglia molto ad essere i più bravi quest'anno a Sanremo), però lei è vera mi
affascina tutto di lei, sono innamorato perdutamente:PPPPP
Gio
isa.b
2006-03-02 16:54:18 UTC
Permalink
Post by Giospecial
Post by isa.b
PS. Gio... chem i dici della tua amata Dolcenera a S.Remo?
Ma naturalmente Isa cara penso che Manuela è la più brava (non è che ci
voglia molto ad essere i più bravi quest'anno a Sanremo), però lei è vera mi
affascina tutto di lei, sono innamorato perdutamente:PPPPP
Gio
Eh vabè me la sono cercata... : P

Cmq, nella desolazione di quest'anno sono abbastanza d'accordo con
te...non sul fatto di esserne innamorati, preciso ; )

isa
--
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ale
2006-03-01 12:03:36 UTC
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Post by isa.b
Post by ale
Isa, non capisco bene: il sondaggio riguardava le canzoni "deprimenti", o
quelle che si ascoltano quando si è depressi?
Da quello che ho capito le canzoni deprimenti che si ascoltano qundo si è
depressi, secondo loro... il massimo dei massimi, insomma : )
ROTFL!!!
Post by isa.b
Post by ale
E, se di sondaggio si trattava, perché dici che no ndai torto "all'autore
del servizio"?
Si, vabbè... perchè in realtà non sono sicura si trattasse di un sondaggio
e nella fretta mi sono dimenticata di scrivere "non do torto all'autore
del servizio o al risultato del sondaggio"... ok? Miiii quanto sei
pignolo!!!! : PPPP
:o))
Sì, lo sono, ma non in questo caso. La mia era una vera curiosità, che,
infatti, tu hai "appagato", dicendomi che non ti fidavi del fatto che si
trattasse di un vero sondaggio... :o))
Ciao.
Ale
cix
2006-03-03 20:18:49 UTC
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Post by isa.b
Ciao a tutti
Qualche giorno fa ho visto un curioso servizio al TG5, mi sembra
nell'edizione delle 20, che parlava delle canzoni più deprimenti... l'ha
Pensate che Claudio non ci possa essere? Sbagliate : P Del Nostro veniva
citata la strafamosa Poster... non mi sento di dare troppo torto
all'autore del servizio, detto tra noi : )))))
Che ne pensate?
Ciao bella, arrivo in ritardo ma arrivo :o)))

Dunque, io mi ricordo che nel giurassico, quando avevo 14-15 anni, se avevo
un motivo per sentirmi un po' giù mettevo le canzoni più tristi di CB (tipo
Notte di Natale ad esempio), così mi davo delle mazzolate sulle cosiddette,
piangevo un bel po' e poi mi sentivo meglio.

Oggi non è più così, non ho più il tempo di crogiolarmi nella "depressione",
anzi non ho neppure il tempo di sentirmi depressa...
Da un lato meglio così, però a testimonianza della mia personale esperienza
voglio aggiungere questo aneddoto:
Un po' di settimane fa eravamo soli in casa io e Raffi, stavamo andando a
nanna e la settimana precedente, nella stessa situazione, lui frignò per
qualche minuto perchè voleva il papà; poi mi sentì raccontarlo a tutti,
quindi la settimana seguente mi disse che a letto avrebbe ripianto perchè
voleva papà.
Arrivati a letto vidi che cercava di piangere senza riuscirci (è un
commediante di prima :o))) ), ad un certo punto mi chiese, con voce
lacrimosa, di "cantargli la canzone di Claudio Baglioni". Io, capendo le sue
intenzioni, iniziai a cantargli "la vita è adesso" che non è triste, ma lui,
alle prime note, si mise a piangere disperatamente...

Ho pensato che se gli avessi cantato "Quanto tempo ho" si sarebbe anche
potuto suicidare.

Questo pippotto per dire che le canzoni, quando affrontano temi
universalmente spinosi e difficili, come la vita, la morte, il senso della
vita e amenità del genere, sono sempre a rischio depressione, perchè fanno
riflettere. Anche io però non capisco che c'entri Poster :o)))))

Bacix
Alberta
2006-03-04 12:20:39 UTC
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Post by cix
Questo pippotto per dire che le canzoni, quando affrontano temi
universalmente spinosi e difficili, come la vita, la morte, il senso della
vita e amenità del genere, sono sempre a rischio depressione, perchè fanno
riflettere. Anche io però non capisco che c'entri Poster :o)))))
Bacix
Personalmente, che io sia triste od allegra, se una canzone mi piace e mi
emoziona trovo gratificante ascoltarla in ogni caso, perché l'importante per
me è rivivere - ad ogni ascolto - le emozioni che sa darmi.

Premetto che anch'io non capisco che c'entri Poster (canzone peraltro da me
tuttora molto amata, forse anche perché fu la canzone che mi fece
"innamorare" di Claudio Baglioni ,oltre 30 anni fa),.
Ciò detto, posso aggiungere che la stragrande maggioranza delle canzoni di
Claudio da me predilette è rappresentata da brani tristi o tristissimi, e
non perché io ami crogiolarmi nella depressione, ma - più semplicemente -
perché trovo che proprio quelle siano fra le più belle ed emozionanti del
suo repertorio.
Un po' di titoli in ordine sparso che amo con il trasporto più totale sono,
infatti: Qui Dio non c'è, Fammi andar via, La piana dei cavalli bradi,
Tamburi lontani, Quanto tempo ho, Titoli di coda, Opere e omissioni, A Cla',
Quante volte, I vecchi, Quei due, Nel sole nel sale nel sud, Il pivot ...

Baci:-)
Alberta

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