Mah e arimah: che la VERA protagonista dello spettacolo sia stata la musica
ne dubito e continuerò a dubitarne
Ciao Giò! Nonostante tu sia un "grande" per me ( a propò, ti rinnovo gli
auguri!)in questa
circostanza non riesco ad essere pienamente d'accordo con te, come su
altri argomenti
mooooolto più importanti e "biondi"...
Innanzitutto volevo dire a ***Santo (mi pare l'abbia detto tu) che
Freddy Mercury non va paragonato
a Claudio per il semplice fatto di essere un'artista dotato di una
tipologia di voce diversa da Clà ( e qui gli amici musicisti potrebbero
aiutarmi a confermare o smentirmi se sbaglio) il quale,
oltre ad essere estremamente abile negli allunghi inseriti tra gli
intervalli di note sregolari e atipici, riesce
con la stessa maestria a riempire un campo molto più vasto di toni e
timbri.
Ci sono altri artisti che, ad esempio, sono maestri nei vocalizzi o
altri, come i Pooh nelle note alte,
ma costretti moltissime volte a "partire in quarta", se si capisce cosa
intendo.
Claudio invece fa una doppia fatica: ritengo un suono cupo e basso
diffoltoso almeno quanto e vari allunghi e enfatici del "nostro" dei
primi tempi, quello
con la voce più bianca, più graffiante, ma anche meno piena e matura.
Quindi se il punto è il PB, lo ritorno a dire, caro Giò, ma se uno come
Claudio si appresta
a intonare una quarantina di pezzi di cui i 3/4 sono impervi palesemente
da ambo i picchi vocali ( avete notato come va
"sottoterra" durante la strofa di Uomini persi o gli sbalzi di Fammi
andar via o ancora la struttura scoscesa di Bolero?)e l'altro quarto è,
comunque di una
complessità esclusiva ad stretta casta di possibili esecutori, per
giunta in una serata in cui si tenta di commistionare
insieme elementi aggiunti come il ballo, le coreografie,
l'interpretazione visiva, insomma, saranno anche frasi dette e
stradette ma concordo con ***SonoIo, perchè ritengo capibilissimi anche
3 o 4 playback a sera,
come ritenni comprensibili, per altri fattori, quelli di Ancona.
Io vorrei ritrovare
prestissimo un Claudio che metta al centro la musica, come faceva ai tempi
di Acustico, incanto
Vedi Giò, il punto è questo, noi non saremo mai pienamente d'accordo;
intendo noi mondo baglioniano,
perchè laddove un'ampia frangia attende un riflusso verso spettacoli più
scarni e intimi,
ricordo ancora i malesseri di chi tutto quello struggimento di Incanto o
tutta quella sublime musica artigiana
di Acustico non la digeriva, preferendo invece i mega show dove il
cantante sta lontano e non
ti chiede di startene zitto durante una sentita Fammi andar via.
Se e quando Claudio tornerà alle dimensioni più musicali io
personalmente ne sarò
contento, ma nella misura in cui lo fui per questo tour 2003; sono le
due anime del nostro artista.
Credo che sul piano delle scelte concertistiche ci sia poco da eccepire:
c'è stato un tempo per
la musica accentratrice, e un tempo, da alcuni anche troppo atteso (
quanti hanno pensato che
era finalmente ora di un grande concerto negli stadi, alla notizia del
tour 2003?) per i grandi
circhi extra dimensionali e iper-comunicativi in cui la musica, per
quanto perno centrale, è coaudivata da altri fattori.
E poi non è detto che la enorme spettacolarizzazione precluda un fondo
E anche a livello musicale
niente di nuovo (a parte due o tre canzoni la scaletta e gli arrangiamenti
sono pressoché uguali a Da me a te;
mi trovi in disaccordo, perchè, è vero, molto ( anche sul piano scenico
) riecheggiava il dameate, ma
parecchi branidi questo tour avevano evidenti varianti rispetto al suo
celebre predecessore; tralasciando
un attimo la componente orchestrale ( che ha pulito e arricchito le basi
di moltissimi pezzi, fino ad una
suite in sfondo a Via mai sentita prima), ci sono state code, sequenze
strumentali, finali, aperture,
basi e arrangiature diverse e curate; Certo, non possiamo notare la
differenza che passa tra una Cuore di aliante Acustica ed
una elettrica, ma senza dubbio le varianti ci sono state, ed è proprio
la complessità e l'enormità del supporto dello show, questi stadi
dispersivi
proprio nei quali tuttavia abbiamo potuto godere di un'acustica
incredibilmente bella, ad averci danneggiato nell'ascolto.
Io venerdì ho notato chicche musicali che, all'Olimpico non ho carpito.
Mi ricordo che, dopo Ancona, una buona parte dei presenti non era
riuscita a intuire pressocchè nulla di nuovo, nemmeno le
intromissioni dell'orchestra: Altri invece, posizionati meglio ( vero
Ivan?) hanno goduto di effetti acustici più delineati.
un'ultima cosa e poi me ne vado ( scusate la lunghezza): era proprio
necessario mettere il punto
sulla durata di una relazione? A me pare un grossolano tentativo di
scacciare i fantasmi o di puntualizzare sulla propria
posizione... secondo me è sempre più una lattina vuota non solo di idee
organizzative ma, dopo quest'ultimo album, anche di certezze.
Ciaoooo,
daniele
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