andrea81
2005-07-23 19:13:33 UTC
Noto che sono stato chiamato in causa...
Ebbene riguardo a Sindbad, nella storia raccontata ne Le mille e una notte
si racconta che il marinaio in questione, dopo aver superato incredibili
avventure e disavventure, dopo aver dunque sofferto e combattuto
strenuamente per conquistare l'agiatezza agognata, al termine di cinque
viaggi fantastici si trovi a offrire la propria amicizia a Sindbad il
Facchino, assai povero e tuttavia devoto ad Allah, che all'inizio del
racconto si disperava della propria condizione di indigente.
Vissero felici e contenti, fino a che " giunse Colei che cancella le
gioie, divide gli amici, spopola i palazzi e popola le tombe".
La storia di Gilgamesh, o meglio l'Epopea, vede il re di Uruk, Gilgamesh
appunto, compiere una parabola umana che lo porterà a divenire uomo
consapevole della propria condizione di mortale, e non di semidio quale si
era ritenuto prima che gli dei e il destino lo facessero rinsavire.
Tentando di raggiungere l'immortalità, Gilgamesh si fa traghettare presso
la dimora di Utnapishtim, che grazie al Consiglio divino riuscì a
diventare immortale. Il nostro tuttavia rimane deluso dalla risposta del
saggio, il quale gli spiega che tale evento non potrà ripetersi per lui.
Gilgamesh si sente sconfitto e Utnapishtim può solo donargli la pianta
dell'irrequietezza che dà vigore al fisico.
Gilgamesh tuttavia lascia incustodita la pianta, divorata così da un
serpente. Disilluso, torna ad Uruk, privato anche degli strumenti di
guerra. Ascolterà il racconto del suo amico Enkidu, giunto al cospetto del
suo re ormai morto. Questi gli spiegherà il destino degli abitanti
dell'oltretomba.
La cosa comune nell storie di Ulisse sindbad e gilgamesh appare non solo
l'avventura, ma anche la morte, dunque. In Dante, infatti, canto
XXVI,Ulisse non riesce a resistere alla propria natura di viaggiatore,
alla propria fame di conoscenza. Il mar fu sopra noi rinchiuso.
Ciao!
Ebbene riguardo a Sindbad, nella storia raccontata ne Le mille e una notte
si racconta che il marinaio in questione, dopo aver superato incredibili
avventure e disavventure, dopo aver dunque sofferto e combattuto
strenuamente per conquistare l'agiatezza agognata, al termine di cinque
viaggi fantastici si trovi a offrire la propria amicizia a Sindbad il
Facchino, assai povero e tuttavia devoto ad Allah, che all'inizio del
racconto si disperava della propria condizione di indigente.
Vissero felici e contenti, fino a che " giunse Colei che cancella le
gioie, divide gli amici, spopola i palazzi e popola le tombe".
La storia di Gilgamesh, o meglio l'Epopea, vede il re di Uruk, Gilgamesh
appunto, compiere una parabola umana che lo porterà a divenire uomo
consapevole della propria condizione di mortale, e non di semidio quale si
era ritenuto prima che gli dei e il destino lo facessero rinsavire.
Tentando di raggiungere l'immortalità, Gilgamesh si fa traghettare presso
la dimora di Utnapishtim, che grazie al Consiglio divino riuscì a
diventare immortale. Il nostro tuttavia rimane deluso dalla risposta del
saggio, il quale gli spiega che tale evento non potrà ripetersi per lui.
Gilgamesh si sente sconfitto e Utnapishtim può solo donargli la pianta
dell'irrequietezza che dà vigore al fisico.
Gilgamesh tuttavia lascia incustodita la pianta, divorata così da un
serpente. Disilluso, torna ad Uruk, privato anche degli strumenti di
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La cosa comune nell storie di Ulisse sindbad e gilgamesh appare non solo
l'avventura, ma anche la morte, dunque. In Dante, infatti, canto
XXVI,Ulisse non riesce a resistere alla propria natura di viaggiatore,
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http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
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