Alberta
2007-07-19 08:43:08 UTC
Il sito Unaparolaperte ha pubblicato una gran bella intervista a Walter
Savelli:
http://www.unaparolaperte.net/interviste/walter.htm
Il passaggio in cui Walter parla di sè, di Claudio e di Paola che piangevano
di commozione passeggiando per un lungotevere di trent'anni fa ha inumidito
il ciglio anche a me ... altri tempi ... bello che qualcuno che "c'era" - e
che "c'è stato" per una vita intera - abbia il coraggio e la serenità
necessari a ricordarli pubblicamente, quei tempi, quando invece, da anni
ormai, si avverte nell'aria una volontà di rimozione totale di certe cose e
certe persone che fanno parte integrante della magnifica avventura
baglioniana (da ultimo - nel DVD omaggio del Clab per quest'anno - mi ha
alquanto infastidita sentire Claudio commentare la genesi del tour Assolo
dicendo che lo stesso fu un'idea sua e di Pasquale Minieri ... quando invece
i credits del disco riconducono notoriamente a TRE persone (Claudio
Baglioni, Paola Massari e Pasquale Minieri) quell'idea oltre a precisare -
sempre gli stessi credits - che la "supervisione" dell'intero progetto fu
curata da una persona sola, ossia Paola Massari ... :-(
Claudio avrebbe probabilmente fatto meglio, IMO, a non menzionare nessuno
degli ideatori di quel tour, glissando tout court sul punto, se proprio si
sentiva tanto a disagio nel menzionare qualcuno il cui nome ed il cui
prezioso apporto creativo comunque non può essere - fortunatamente - più
cancellato quantomeno dalla copertina del disco ...
Comunque ecco la parte "baglioniana" dell'intervista a Savelli:
"- Dal 1978 al 2003, gli anni di Claudio Baglioni dalla parte di Walter
Savelli. Il tuo rapporto con lui, un aneddoto che non hai mai rivelato, un
sassolino nella scarpa da togliere ed il momento più bello.
Come ci siamo conosciuti penso si sappia, dunque glisso. Vero è che tutto
cominciò proprio nel 1978, quando un Claudio entusiastico produsse il brano
Come sei, di quello che allora era il mio gruppo, gli Extra
(approfondimenti su www.waltersavelli.it ).
Comincio subito con il ricordo più bello! Mi emoziono ancora a ripensare a
quella sera, quando, sul Lungotevere, mi trovai a passeggiare con Claudio e
Paola e trovai il coraggio di esprimergli la mia ammirazione. Con estrema
sincerità gli aprii il mio cuore confidandogli di non essere mai stato
interessato alla sua musica fino a quel momento, in cui avevo scoperto
lartista vero, il professionista, leclettico inventore di se stesso e
della sua musica. Credimi, piangemmo in tre, perché fu davvero un momento
unico di profonda confidenza e condivisione.
Insieme abbiamo passato mezza vita, ad inventarci le cose più belle, i tour
negli stadi, quello sul camion.
Nel 2000 poi ci separammo artisticamente. Allora ebbi la percezione forte di
un profondo cambiamento. Intorno a lui servivano persone in un certo senso
votate.
Io guardai la mia vita: avevo tre figlie, una moglie ed un libro di vita
personale che aspettava di essere scritto. La mia vita era a Firenze, una
nuova società mi aspettava per aprire i miei orizzonti al web e così presi
la decisione, serenamente. Claudio, come mi aspettai, capì e mi appoggiò.
- Rimpianti?
Nessuno. La mia decisione fu però fraintesa. Per molti, lasciare Baglioni fu
un gesto sconsiderato. Mi dettero del pazzo, del malato terminale.
Allinizio ne soffrii. Col tempo imparai a non dare importanza a certe
affermazioni.
È stata una scelta artistica, oltre che personale. E poi niente si è perso
di noi e della nostra amicizia.
Indovinate chi ha ricercato, riarrangiato ed eseguito la colonna sonora dei
14 minuti di video contenuti nel pacco CLAB 2007?
Ammetto, però di amare molto il Claudio dei lunghi silenzi, quello che si
rinchiudeva per produrre capolavori.
Sono certo che, se vorrà, saprà ancora regalarci scintille".
--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Savelli:
http://www.unaparolaperte.net/interviste/walter.htm
Il passaggio in cui Walter parla di sè, di Claudio e di Paola che piangevano
di commozione passeggiando per un lungotevere di trent'anni fa ha inumidito
il ciglio anche a me ... altri tempi ... bello che qualcuno che "c'era" - e
che "c'è stato" per una vita intera - abbia il coraggio e la serenità
necessari a ricordarli pubblicamente, quei tempi, quando invece, da anni
ormai, si avverte nell'aria una volontà di rimozione totale di certe cose e
certe persone che fanno parte integrante della magnifica avventura
baglioniana (da ultimo - nel DVD omaggio del Clab per quest'anno - mi ha
alquanto infastidita sentire Claudio commentare la genesi del tour Assolo
dicendo che lo stesso fu un'idea sua e di Pasquale Minieri ... quando invece
i credits del disco riconducono notoriamente a TRE persone (Claudio
Baglioni, Paola Massari e Pasquale Minieri) quell'idea oltre a precisare -
sempre gli stessi credits - che la "supervisione" dell'intero progetto fu
curata da una persona sola, ossia Paola Massari ... :-(
Claudio avrebbe probabilmente fatto meglio, IMO, a non menzionare nessuno
degli ideatori di quel tour, glissando tout court sul punto, se proprio si
sentiva tanto a disagio nel menzionare qualcuno il cui nome ed il cui
prezioso apporto creativo comunque non può essere - fortunatamente - più
cancellato quantomeno dalla copertina del disco ...
Comunque ecco la parte "baglioniana" dell'intervista a Savelli:
"- Dal 1978 al 2003, gli anni di Claudio Baglioni dalla parte di Walter
Savelli. Il tuo rapporto con lui, un aneddoto che non hai mai rivelato, un
sassolino nella scarpa da togliere ed il momento più bello.
Come ci siamo conosciuti penso si sappia, dunque glisso. Vero è che tutto
cominciò proprio nel 1978, quando un Claudio entusiastico produsse il brano
Come sei, di quello che allora era il mio gruppo, gli Extra
(approfondimenti su www.waltersavelli.it ).
Comincio subito con il ricordo più bello! Mi emoziono ancora a ripensare a
quella sera, quando, sul Lungotevere, mi trovai a passeggiare con Claudio e
Paola e trovai il coraggio di esprimergli la mia ammirazione. Con estrema
sincerità gli aprii il mio cuore confidandogli di non essere mai stato
interessato alla sua musica fino a quel momento, in cui avevo scoperto
lartista vero, il professionista, leclettico inventore di se stesso e
della sua musica. Credimi, piangemmo in tre, perché fu davvero un momento
unico di profonda confidenza e condivisione.
Insieme abbiamo passato mezza vita, ad inventarci le cose più belle, i tour
negli stadi, quello sul camion.
Nel 2000 poi ci separammo artisticamente. Allora ebbi la percezione forte di
un profondo cambiamento. Intorno a lui servivano persone in un certo senso
votate.
Io guardai la mia vita: avevo tre figlie, una moglie ed un libro di vita
personale che aspettava di essere scritto. La mia vita era a Firenze, una
nuova società mi aspettava per aprire i miei orizzonti al web e così presi
la decisione, serenamente. Claudio, come mi aspettai, capì e mi appoggiò.
- Rimpianti?
Nessuno. La mia decisione fu però fraintesa. Per molti, lasciare Baglioni fu
un gesto sconsiderato. Mi dettero del pazzo, del malato terminale.
Allinizio ne soffrii. Col tempo imparai a non dare importanza a certe
affermazioni.
È stata una scelta artistica, oltre che personale. E poi niente si è perso
di noi e della nostra amicizia.
Indovinate chi ha ricercato, riarrangiato ed eseguito la colonna sonora dei
14 minuti di video contenuti nel pacco CLAB 2007?
Ammetto, però di amare molto il Claudio dei lunghi silenzi, quello che si
rinchiudeva per produrre capolavori.
Sono certo che, se vorrà, saprà ancora regalarci scintille".
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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/